Ci sono storie che ci segnano in modi particolari e che vale la pena raccontare nuovamente così che altri, come noi all’epoca, possano vivere quelle stesse emozioni e far sì che personaggi e avventure sopravvivano ancora un po’. Quella di Final Fantasy VIII è una storia particolarmente importante per noi, dato che senza i SeeD di Balamb questo sito forse non sarebbe mai esistito.
Così, per festeggiare il ritorno di un gioco tanto prezioso, dopo una serie di articoli con cui abbiamo cercato di raccontare retroscena e curiosità inedite sull’avventura di Squall, Selphie, Quistis, Zell, Rinoa ed Irvine, continuiamo ora con la recensione.

Grazie ad un codice fornitoci da Koch Media Italia, abbiamo potuto testare per voi la tanto attesa edizione “Remastered” dell’ottava fantasia finale, disponibile da ieri per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC (Steam).

Final Fantasy VIII Remastered

Come Final Fantasy VII e Final Fantasy IX, anche Final Fantasy VIII meritava di essere fruibile da parte dell’attuale generazione di videogiocatori. Purtroppo, una serie di problemi aveva impedito a Square Enix di riproporre questo gioco, ma grazie anche all’aiuto di DotEmu – che si è occupata dell’analisi dei dati della versione PC e del porting di base – e di Access Games – che ha svolto il lavoro di creazione e integrazione dei nuovi modelli 3D – ogni ostacolo è stato superato e Final Fantasy VIII è finalmente approdato anche sulle piattaforme di ultima generazione.

Il gioco presenta le solite novità già viste nei precedenti porting, come modelli 3D aggiornati, il supporto ai trofei/achievements e le possibilità di triplicare la velocità di gioco, ottenere vari aiuti in battaglia e azzerare gli incontri casuali. Solo nella versione PC, è possibile inoltre ottenere istantaneamente tutti gli oggetti, tutte le abilità, tutte le Tecniche Speciali e tutte le carte del Triple Triad, così come portare al massimo il livello dei G.F., i guil e il numero delle magie. Alcuni di questi “trucchetti” sono chiaramente pensati per i giocatori che per un motivo o per l’altro vogliono godersi solo la trama senza perdere troppo tempo con i combattimenti, mentre altri – come quello relativo alla velocità di gioco – possono tornare utili anche a chi si approccia al titolo per la prima volta, in particolar modo per livellare più velocemente i personaggi o portare a termine gli incontri casuali in meno tempo. Nonostante le varie polemiche, consideriamo queste aggiunte senza dubbio gradite, in quanto il loro utilizzo è facoltativo e sono in grado di rendere il titolo accessibile davvero a tutti.

I nuovi modelli 3D presentano nuove capigliature, dettagli, facce e animazioni degli accessori non presenti in passato. Inoltre, anche i modelli delle armi sono stati rivisti e sono ora renderizzati completamente in 3D, mentre in passato apparivano “piatti”. Anche le animazioni relative alle magie o a determinate abilità sono state migliorate, così come l’anti-aliasing e le texture degli scenari che fanno da sfondo alle varie battaglie. Purtroppo alcuni modelli, come quello di Siren, appaiono ora leggermente censurati: probabilmente modifiche di questo tipo sono state effettuate per poter vendere il gioco anche in Cina senza doverne creare una versione ad-hoc, ma non c’è da preoccuparsi dato che sono così leggere che non vanno ad inficiare l’esperienza di gioco. Il lavoro compiuto sui modelli 3D è infatti sicuramente la parte più riuscita di questa riedizione.

Purtroppo però non si può dire lo stesso per il lavoro fatto sui fondali, che sono tali e quali agli originali ma leggermente sfocati per rendere meno palese il tutto. In passato si sono visti tentativi da parte dei fan – andati a buon fine – di migliorare i fondali degli ultimi tre capitoli usciti su PlayStation, anche facendo uso di intelligenze artificiali, e quindi ci si aspettava che gli addetti ai lavori di Square Enix sarebbero riusciti a replicare questi risultati, ma così non è stato. Il contrasto tra i nuovi modelli e i fondali in bassa risoluzione infatti è troppo stridente, e crea un effetto a dir poco antiestetico nel caso in cui ci siano personaggi che fanno parte del fondale stesso, privi di un proprio modello 3D.

Altre modifiche rispetto all’originale, oltre a dei nuovi menu con testi in HD, riguardano il Triple Triad, le cui carte ora presentano in alcuni casi dei render aggiornati, e la rimozione del minigioco “Chocobo World”, le cui ricompense esclusive possono essere trovate ora da Angelo, utilizzando l’abilità “Angelo trovatutto”. L’idea di aggiornare le carte non è male, ma l’esecuzione purtroppo non è stata delle migliori, e in certi casi parte dei nuovi render sono coperti dai valori presenti sulle carte. La rimozione del minigioco dedicato ai Chocobo, invece, rende più facile ottenere determinati oggetti, ma era inevitabile e pertanto non ci sembra un valido motivo di lamentela.

Il comparto audio è lo stesso dell’edizione originale per PlayStation, anche se presenta qualche rimasuglio dei tanto criticati file midi della versione PC – uscita qualche anno fa su Steam – su cui Square Enix deve essersi basata per la realizzazione di questa edizione rimasterizzata, come ad esempio tutta la traccia musicale presente durante l’assalto al Garden di Balamb. Oltre a ciò, sono presenti alcuni bug nell’audio che ormai sono un marchio di fabbrica di queste nuove riedizioni, tra cui musiche che ripartono all’improvviso. Tuttavia, come accaduto in passato,  verranno risolti molto probabilmente tramite patch.

In conclusione, il lavoro fatto su questa nuova versione di Final Fantasy VIII ci risulta in linea con quello fatto in precedenza con Final Fantasy IX e, per questo motivo, non riusciamo a spiegarci come mai Square Enix abbia voluto dargli la nuova dicitura di “Remastered”: di davvero nuovo infatti ci sono solo i modelli dei personaggi, mentre tutto il resto appare tale e quale a com’era in passato, seppur con qualche leggera rifinitura. Nonostante tutto, il gioco, i suoi personaggi e la sua storia indimenticabile restano gli stessi di allora, e pertanto ci sentiamo di consigliare questo porting (perché di questo si tratta) in particolar modo a tutti coloro che per un motivo o per l’altro non si sono ancora approcciati all’ottavo capitolo della saga ma hanno sempre voluto farlo. Le migliorie apportate al titolo potevano essere molte di più ma, nonostante ciò, quelle poche che sono state inserite possono giustificare l’acquisto sia per i neofiti che per i più grandi fan dell’ottava fantasia finale.