Con la fine della Season 4, Final Fantasy VII The First Soldier arriva alla sua fase conclusiva. Il battle royale di Square Enix ambientato nell’universo di FFVII ha raggiunto da poco un anno di vita, ma già lo scorso 12 ottobre il team di sviluppo aveva annunciato la chiusura del servizio, fissata all’11 gennaio. Parte oggi così la Final Season, tecnicamente la quinta, senza novità di sorta né particolari ricompense inedite: sostanzialmente giocare in questo periodo servirà soltanto a ricevere ticket utili a ottenere vecchi oggetti “cosmetici” provenienti dalle precedenti Season. Durante queste ultime settimane il gioco prevede comunque un ranking nell’ambito della Final Season e due grandi tornei, uno per giocatori singoli e uno per team, per i quali al momento sono aperte le iscrizioni.

Vale la pena spendere due parole su questo progetto di breve durata. Nato come parte di un grande disegno di promozione dell’universo di Final Fantasy VII, The First Soldier è stato annunciato contemporaneamente a Final Fantasy VII Ever Crisis e a Final Fantasy VII Remake Intergrade (con annesso FF7R Episode INTERmission). L’opinione generale è stata sin da subito quantomeno scettica per vari motivi: la sensazione era quella di trovarsi di fronte a un prodotto prettamente commerciale, di un genere poco in sintonia con il JRPG di cui fanno parte la Compilation of FFVII e l’intera saga. Banalmente, il bacino di utenza di un battle royale non ha molto in comune con chi regolarmente si interessa al mondo Final Fantasy, e questo probabilmente è stato il motivo che ha portato la maggior parte dei giocatori ad abbandonare il gioco dopo poche settimane, se non proprio ad ignorarlo.

The First Soldier di per sé non era strutturato male, veniva costantemente aggiornato, almeno nelle prime Season, con frequenti attività speciali a tempo limitato e una quantità impressionante di skin per personaggi, armi e veicoli. Il gioco aveva delle peculiarità apprezzabili ma non è riuscito a decollare; già all’inizio della seconda Season, “Dominate the Sky”, seppur con l’inserimento di numerose nuove feature, i server erano praticamente deserti e i pochi giocatori si trovavano da soli ad affrontare decine di bot, programmati per raggiungere il numero di player necessari per i match ma anche per non essere una vera minaccia. La Season 3, “Highway Star”, inseriva una nuova grande mappa, espansa poi nella Season successiva, ma gli eventi cominciavano a diventare rari fino a scomparire nelle ultime settimane estive. La Season 4, “Feast at the Gold Saucer”, è stata il canto del cigno: dopo pochi giorni dal rilascio veniva ufficializzata la fine del servizio e di fatto il gioco è stato definitivamente abbandonato.

Se vogliamo cercare altri motivi dietro questa sfortunata scommessa di Square Enix, possiamo aggiungere che questo titolo non prevedeva alcun elemento di lore, se non nel filmato di apertura. La presenza, anche minima, di una storyline avrebbe forse attirato qualche curioso utente e alzato il livello qualitativo del prodotto. La cosa ironica è che, almeno nella mente degli sviluppatori, esiste una narrazione legata a The First Soldier, ma paradossalmente questa costituirebbe uno degli episodi di Final Fantasy VII Ever Crisis, l’altro gioco mobile la cui closed beta è prevista per quest’anno: proprio nell’ultimo trailer abbiamo visto alcune immagini di un giovane Sephiroth, con ogni probabilità provenienti proprio dalla sezione di trama contemporanea a quella di The First Soldier.

Per quel che riguarda il discorso microtransazioni, va sottolineato che il battle royale Square Enix era stato onesto nelle intenzioni: nessun acquisto avrebbe reso squilibrati i match, limitandosi sempre e soltanto a modifiche estetiche e cosmetiche. Se da un lato questa dichiarazione di intenzioni, assolutamente mantenuta, è ammirevole, dall’altra, in un gioco quasi senza giocatori, avere una determinata (magari rarissima) skin era praticamente inutile vista l’impossibilità di poterla sfoggiare. Questo genere di “store in game” funziona bene quando si hanno avversari e compagni con cui condividere le proprie scelte stilistiche o qualche raro pezzo di equipaggiamento: nel momento in cui in partita ci troviamo di fronte soltanto bot, l’incantesimo si spezza. Questo porta a una scarsissima spinta ad acquistare oggetti con “soldi veri” e meno ancora tentare la fortuna con i loot box.

Infine, va detto che, pur senza controprova, è probabile che se TFS fosse uscito anche su altre piattaforme, come PC o Switch, le cose sarebbero andate diversamente e ci sarebbe stato un interesse maggiore attorno al gioco. Lo smartphone non è sicuramente il mezzo più indicato per uno sparatutto competitivo, anche se la compatibilità con i pad bluetooth era ottima e ampiamente personalizzabile.

Il team ha tentato durante quest’anno diverse vie per attirare giocatori, con modalità alternative e più competitive, ma senza mai raggiungere risultati apprezzabili: quasi ogni volta, nell’arco di un paio di giorni, i server si svuotavano nuovamente.

Concludendo, Final Fantasy The First Soldier è stato oggettivamente un fallimento e verrà ricordato come un tentativo troppo pretenzioso di sfruttare un brand amato ma anche fin troppo inflazionato come quello di FFVII. Speriamo che questo inciampo non influenzi altre produzioni, in primis Final Fantasy VII Ever Crisis, sicuramente più atteso ma di cui ultimamente abbiamo un po’ perso le tracce.