Dopo anni di attesa e congetture, Square Enix ha finalmente annunciato Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles, nuova edizione dello strategico a turni uscito originariamente su PlayStation nel 1997. In arrivo il 30 settembre 2025 su tutte le principali piattaforme, questa riedizione si presentrà in due forme distinte: una versione Classic, che riproporrà fedelmente il gioco originale, e una versione Enhanced, che introdurrà doppiaggio, miglioramenti grafici e varie modernizzazioni pensate per i nuovi giocatori.

Ma come è nato questo progetto? Quali sono state le difficoltà? E quali sono le ragioni dietro ad alcune scelte che hanno sollevato perplessità tra i fan? A fare chiarezza sono Kazutoyo Maehiro, director di questa nuova edizione, Yasumi Matsuno, storico director e sceneggiatore del titolo, Hiroshi Minagawa, direttore artistico, e Shoichi Matsuzawa, producer (non ha lavorato al gioco originale e fa parte del team di FFXIV), in una serie di interviste pubblicate da Famitsu, Denfaminicogamer, Inverse e dal blog ufficiale di Square Enix.

Una rinascita partita da Final Fantasy XIV

L’idea di riportare in vita Final Fantasy Tactics ha cominciato a germogliare nel 2018, durante la promozione della serie di raid “Return to Ivalice” in Final Fantasy XIV, curata proprio da Matsuno. In quell’occasione, Square Enix organizzò due dirette su Nico Nico durante le quali Matsuno, Maehiro, Minagawa e Naoki Yoshida giocarono al titolo originale per PlayStation. «Era ancora divertentissimo – ricorda Maehiro –. Ma era evidente che si trattava di un gioco di un’altra epoca».

L’evento risvegliò quindi l’interesse nel progetto, ma lo sviluppo di Final Fantasy XVI (che coinvolgeva direttamente Maehiro e Minagawa) e, più tardi, quello di Tactics Ogre Reborn (a cui lavorava Matsuno) rimandarono i lavori. Solo al termine dello sviluppo di FFXVI, il team poté tornare concretamente sull’idea. Nonostante tutto, Maehiro spiega che lui e Minagawa continuarono ad analizzare Tactics «in background», anche durante lo sviluppo di FFXVI.

Due versioni, una sola filosofia

L’obiettivo era chiaro: «Volevamo che una nuova generazione di giocatori potesse scoprire FFT – afferma Maehiro –. Sono passati quasi trent’anni dalla versione originale. Molti ne hanno sentito parlare ma non hanno mai avuto l’occasione di giocarci». Da qui, la decisione di offrire due versioni: una Classic per i puristi e una Enhanced per chi preferisce un’esperienza più accessibile, con interfaccia rivisitata, doppiaggio completo e altre piccole aggiunte (un esempio è la funzione “State of the Realm”).

Matsuno spiega che anche il lavoro narrativo ha beneficiato del nuovo contesto. Se in origine la storia virava verso il fantasy più puro, la versione Enhanced, attraverso una revisione di alcune battute, cerca di restituire maggior rilievo al conflitto “umani contro umani”, riflettendo sensibilità più adulte. «Non si tratta solo del fatto che qualcuno diventi un Lucavi – chiarisce -, ma del perché lo diventi. Questo è il nuovo focus».

Un codice perduto e una ricostruzione certosina

Uno dei problemi principali affrontati dal team è stato il più classico tra quelli delle remaster giapponesi: la perdita del codice sorgente originale, figlia del modo di lavorare dell’epoca. Per questo motivo, spiega Maehiro, lo sviluppo ha richiesto una vera e propria ricostruzione a partire da versioni precedenti del gioco. In molti casi, la soluzione era semplicemente… rigiocarlo.

Minagawa aggiunge che, sebbene i dati grafici fossero stati conservati, la mancanza di specifiche tecniche rendeva complicato ricollocarli correttamente. A salvare il progetto è stata la passione di un team in cui militano numerosi fan dell’originale, capaci di riconoscere a colpo d’occhio l’origine di sprite e altri elementi visivi.

Il caso The War of the Lions e l’approccio minimalista

Una delle decisioni più discusse è stata l’esclusione dei contenuti extra della versione PSP The War of the Lions, come nuovi job, personaggi e filmati. Maehiro chiarisce che la volontà era quella di attenersi al progetto originale, per rispetto di una visione creativa che all’epoca era “compiuta”, tanto in termini di gameplay quanto di narrazione. Aggiunge inoltre di non aver partecipato allo sviluppo di The War of the Lions e di credere che i contenuti di tale edizione non avessero soddisfatto pienamente le aspettative dei giocatori.

L’aggiunta di nuovi contenuti esclusivi per The Ivalice Chronicles era stata presa in considerazione, ma poi scartata. «Qualsiasi modifica importante sarebbe stata una perdita per i fan di allora, così come per i nuovi arrivati», sostiene sorprendemente Maehiro.

«Naturalmente abbiamo preso in considerazione l’aggiunta di nuovi job, abilità e personaggi, compresi quelli di The War of the Lions – aggiunge –. Tuttavia, abbiamo ritenuto che il sistema dei job in Final Fantasy Tactics fosse già altamente raffinato al momento della sua uscita originale e abbiamo voluto onorare l’eredità del gioco originale. Alla luce di ciò, abbiamo deciso di mantenere i job così come erano nel gioco originale, concentrandoci su questa raffinata esperienza di gioco. Siamo certi di essere riusciti a rendere questa versione il miglior titolo da giocare sulle console moderne e speriamo che anche voi possiate provarlo quando il gioco sarà disponibile.

Proprio da questa filosofia nasce la presenza della versione Classic, che ripropone il gioco in forma pressoché intatta: le uniche novità sono il salvataggio automatico e alcune correzioni minori. In questa modalità, il bilanciamento rimane invariato rispetto al titolo del 1997.
La versione Enhanced, invece, introduce diversi livelli di difficoltà selezionabili in qualsiasi momento, offrendo così un’esperienza su misura per ogni tipo di giocatore. «Abbiamo inoltre rivisto a fondo abilità e meccaniche – aggiunge Maehiro –, apportando aggiustamenti anche ai minimi ettagli per garantire un’esperienza rinnovata e soddisfacente. Il livello di difficoltà più alto richiederà un impegno notevole, quindi vi invitiamo caldamente a mettervi alla prova!»

Il doppiaggio e il lavoro sul copione

La versione Enhanced introduce un doppiaggio completo, che ha costretto Matsuno a riscrivere l’intero copione. «Non più frasi da leggere, ma da ascoltare», spiega. Per ogni personaggio, ha scritto battute su misura pensando alla voce dell’attore. È il caso di Ramza, affidato a Shinnosuke Tachibana, ma anche di Gaffgarion (Wataru Takagi) e Cid (Akio Ōtsuka), i cui dialoghi sono stati adattati per suonare naturali con la loro interpretazione.

«È stato divertente – dice Matsuno –. A differenza di altri aspetti dello sviluppo, la registrazione audio è un processo che aggiunge valore. Quello che valeva 100 diventa 200 grazie alla performance degli attori. I miei testi, anche se rozzi, diventano qualcosa di raffinato grazie alla recitazione dei doppiatori». Inoltre, ha aiutato il fatto che molti dei doppiatori avessero effettivamente giocato al titolo originale all’epoca. «Per questo avevano una comprensione molto profonda dei personaggi, ed erano davvero bravissimi», sottolinea lo sceneggiatore.

Il risultato ha sorpreso anche Minagawa: «Durante i test non riuscivamo a smettere di ridere. Ai tempi dell’originale, non c’erano voci. E avevamo paura che, inserendole, le scene sarebbero diventate troppo lente o pesante. Tuttavia, una volta aggiunte le voci degli attori, queste si sono integrate senza problemi».

Dialoghi in combattimento e piccoli dettagli inediti

Uno degli elementi più apprezzati dai fan sarà probabilmente l’introduzione dei dialoghi durante i combattimenti, funzione originariamente prevista ma tagliata per limiti di tempo. Questa aggiunta permette ai personaggi, anche secondari, come Agrias o Orlandeau, di continuare a esprimersi dopo essere entrati nel party.

C’è anche almeno una battuta inedita: una frase di Ramza nella scena finale, pensata appositamente per la voce di Tachibana e presente solo nella versione Enhanced.

Diversi copioni a seconda della versione e della lingua

Matsuno in un post su X ha anche riepilogato la gestione delle sceneggiature:

Versione Classic
🇯🇵 Giapponese: Copione originale PS1
🇬🇧 Inglese: Copione della versione PSP (War of the Lions)

Versione Enhanced
🇯🇵 Giapponese: Copione completamente rivisto per la remaster
🇬🇧 Inglese: Traduzione nuova, basata su questo copione aggiornato

Nessuna orchestra, ma musica fedele

Sorprende invece l’assenza di una colonna sonora orchestrata, a differenza di quanto realizzato per Final Fantasy XII The Zodiac Age e Tactics Ogre Reborn. Maehiro spiega che la scelta di mantenere le tracce originali di Hitoshi Sakimoto e Masaharu Iwata è stata fatta per rispetto dell’esperienza dell’epoca. Una motivazione che appare però debole, considerando che sarebbe bastato offrire un’opzione per scegliere la versione musicale desiderata, come già fatto, per l’appunto, in altri titoli…

Il prezzo della nostalgia

The Ivalice Chronicles ha un prezzo di lancio fissato a 59,99 €, una cifra che ha già fatto discutere, soprattutto considerando l’assenza di veri contenuti aggiuntivi, un comparto sonoro aggiornato e di testi in lingue ulteriori rispetto al giapponese, all’inglese, al francese e al tedesco. Tuttavia, la dedizione del team e la cura con cui è stato rispettato l’originale potrebbero convincere anche i più diffidenti.

Per i nuovi giocatori, sarà un’ottima occasione per scoprire uno degli spin-off più amati della serie Final Fantasy. Per i veterani, rappresenterà un ritorno fedele e carico di nostalgia, arricchito da comparto grafico aggiornato, voci e qualche battuta in più.