Intervistato da Daily Star, Naoki Hamaguchi, director di Final Fantasy VII Rebirth, ha confermato che il gioco non godrà di contenuti aggiuntivi. «Sentiamo sicuramente il desiderio dei fan, le voci là fuori che vogliono questo tipo di cose – ha detto Hamaguchi riguardo alle richieste di un DLC o di un’espansione–. Lo capisco perfettamente, ma credo che, dal mio punto di vista, ciò che i fan vogliono vedere di più non sia necessariamente un DLC. Vogliono vedere la terza parte della serie il prima possibile. Per questo motivo abbiamo deciso di non concentrare le risorse di sviluppo sulla creazione di episodi aggiuntivi per i DLC al momento. Stiamo davvero mettendo tutto tutto il nostro impegno nel far uscire il terzo gioco il più velocemente possibile. Quindi, per il momento, è su questo che stiamo concentrando il nostro tempo».
A proposito del terzo gioco, cioè il capitolo conclusivo della trilogia FFVII Remake, Hamaguchi ha parlato di ciò che lui e il suo team hanno imparato dal processo di sviluppo di FFVII Rebirth, e di ciò che vorrebbe di conseguenza modificare. «Penso che quello che abbiamo fatto con Rebirth, la struttura del gioco, il bilanciamento di tutto, sia stato molto buono e sia stato accolto molto bene dai fan – ha affermato –. Quindi, non credo che ci sia bisogno di grandi cambiamenti. Una cosa che forse andrebbe esaminata è che un certo numero di persone ha detto che c’erano troppi minigiochi in Rebirth, e alla fine posso capire il loro punto di vista. Tuttavia, credo che abbiamo preso la decisione giusta in termini di ampiezza e volume di contenuti per i minigiochi in Rebirth. Ovviamente, più tipi di contenuti diversi, più minigiochi si inseriscono in un titolo, più è probabile che alla gente piacciano alcuni e non altri. Ovviamente, in molti casi si tratta di gusti personali». Il director non sente quindi di aver «fallito» in questo senso. Tuttavia, «certamente, guardando al terzo gioco e ad altri giochi, se mi chiedeste “faresti lo stesso numero di minigiochi?” la risposta sarebbe no. Cercheremo di capire come ridurre il numero di minigiochi per renderli un po’ più gestibili per coloro che li hanno considerati eccessivi. «Credo che ci sia un’altra cosa che posso dire sia stato un errore da parte mia, per il quale mi sono già scusato e che sicuramente non rifarò, ovvero il fatto di aver reso così difficile l’ottenimento del trofeo di Platino. Quindi state tranquilli, ho imparato da questo e in futuro non renderò i trofei Platino così difficili».
Hamaguchi ha affrontato il tema dei minigiochi anche nel corso di un’intervista concessa a VG247. «Ovviamente, Rebirth ha un ottimo sistema di combattimento, ed è molto divertente affrontare i vari mostri presenti in ogni regione, ma volevo che l’ingresso in ciascuna regione fosse come una ventata d’aria fresca. Che ci fosse qualcosa di nuovo ed entusiasmante da fare all’arrivo in una nuova area; che si potesse sperimentare qualcosa di diverso a livello di meccaniche. Ecco perché abbiamo voluto inserire così tanti minigiochi, e sento che siamo riusciti a raggiungere il nostro scopo in tal senso», ha detto il director.
«Quindi continueremo con questo stesso equilibrio anche in futuro? Abbiamo raggiunto la perfezione? – si è domandato il director –. Penso che, se facessimo di nuovo la stessa cosa per il terzo gioco della serie, non apparirebbe più molto nuovo o entusiasmante. Voglio aggiungere un tocco diverso, riorganizzare leggermente le cose per il prossimo gioco e ottenere un aspetto leggermente diverso». «Non vogliamo fare semplicemente more of the same, bensì creare esperienze nuove ed emozionanti», ha concluso.
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