Come abbiamo già avuto modo di scrivere in diversi post sui social, Final Fantasy X è oggetto di una riproposizione in chiave kabuki nell’ambito dei festeggiamenti per il trentacinquesimo anniversario della serie Final Fantasy. Per chi non ne fosse a conoscenza, il kabuki è una forma di rappresentazione teatrale tipica del Giappone in cui gli attori sono esclusivamente di sesso maschile e, attraverso l’uso del trucco e di particolari abiti, interpretano qualsiasi ruolo, indipendentemente dal sesso del personaggio.
Poiché quello di Final Fantasy X è il primo spettacolo kabuki che prende ispirazione da un videogioco e poiché riguarda uno dei titoli più amati e iconici dell’intera saga, abbiamo pensato di darvi qualche informazione in più in merito, sperando di farvi rivivere, seppur in maniera diversa, le atmosfere di questa particolare forma di teatro e dell’universo di Spira.
Prima di procedere, è bene informarvi che racconteremo alcuni elementi di trama dello spettacolo e, indirettamente, anche di quella di Final Fantasy X. Pertanto, alcune informazioni contenute all’interno dell’articolo saranno spoiler per chi non ha mai completato il gioco.

Uno spettacolo intenso e… molto lungo

L’adattamento kabuki di Final Fantasy X va in scena all’IHI Theatre di Tokyo dal 4 marzo al 12 aprile di quest’anno. La particolarità di questa location consiste nella sua struttura, che presenta una scenografia mobile che consente dei rapidi cambi di scenografia e assicura un’elevata immersività.

Lo spettacolo è suddiviso in due atti principali, Atto I e Atto II, di durata rispettivamente pari a 3 ore e 35 minuti e 3 ore e 25 minuti. A loro volta, gli atti sono suddivisi in tre sezioni che, in media, durano dai 45 ai 75 minuti con delle interruzioni tra una sezione e l’altra di circa 20-25 minuti. Tra l’Atto I e l’Atto II si ha una pausa di circa 90 minuti. Complessivamente, lo spettacolo ha una durata di nove ore che, al netto delle pause, diventano circa sei e mezza. Sebbene i tempi possano sembrare lunghissimi, va precisato che all’interno del teatro è stata adibita un’area ristoro ed è possibile anche acquistare il merch ufficiale dello spettacolo che prevede, tra le altre cose, i peluche di Tidus e Yuna e lo script ufficiale dell’adattamento kabuki. Inoltre, secondo varie testimonianze di utenti che hanno avuto modo di assistere alla première, la messa in scena è particolarmente coinvolgente, al punto da non far avvertire alcuna stanchezza.
All’interno del pamphlet dello spettacolo è presente l’illustrazione che Tetsuya Nomura ha disegnato ispirandosi ai costumi di scena e che viene proiettata in teatro all’inizio del primo e del secondo atto.

Final Fantasy X kabuki, Tetsuya Nomura artwork

La scelta di una durata così estesa è dovuta al desiderio del director Kikunosuke Onoe di «rendere il kabuki di Final Fantasy X un vero e proprio blockbuster, dando la possibilità agli spettatori di empatizzare con i personaggi e di comprenderne appieno le azioni all’interno della storia».

Una lettera d’amore di un fan

Il protagonista di Final Fantasy X, Tidus, è interpretato da Kikunosuke Onoe, celebre attore di kabuki oltre che regista. Come ha avuto modo di spiegare egli stesso in un’intervista rilasciata a Famitsu a settembre e pubblicata nella versione online della rivista il 04/03/2023, Onoe è un grande fan del decimo capitolo della saga e, durante la crisi pandemica, pensò che Final Fantasy X rappresentasse esattamente i sentimenti che stava vivendo in quel particolare momento, in cui egli stesso «non sapeva cosa avrebbe fatto». Decise quindi di inviare a Square Enix un video in cui esponeva la sua idea dello spettacolo.
A differenza dello spettacolo kabuki ispirato a “Nausicaä della Valle del vento”, ad opera dello stesso Onoe e che ha richiesto circa sei anni di lavoro, Final Fantasy X ne ha richiesti circa due e mezzo per volere del suo ideatore, che desiderava ardentemente «mostrare la ripresa del Giappone dopo l’emergenza pandemica e il modo in cui sia il kabuki sia i videogiochi sono andati avanti» nonostante tutto.
Con grande sorpresa dello stesso Onoe, Yoshinori Kitase (producer di FFX) rimase particolarmente colpito dal filmato inviatogli dall’attore, notando come non fosse un video costruito ma, semplicemente, «una proposta frutto dell’amore verso il personaggio di Tidus e verso il videogioco».
A differenza di Kitase, incuriosito di come si sarebbe potuto trasformare un videogioco in un’opera kabuki, Motomu Toriyama (co-director del gioco) si mostrò scettico all’inizio. Tuttavia, grazie al duro lavoro di studio della sceneggiatura e dei dialoghi svolto da Onoe, si rese conto di quanto sarebbe stato semplice in realtà mettere in scena Final Fantasy X e che, probabilmente, l’opera «avrebbe potuto suscitare nello spettatore delle emozioni ancora più forti dell’originale».

https://youtu.be/dnU7oi4J9Aw

Le modifiche allo script originale: il personaggio di Seymour

Particolarmente apprezzata da Kazushige Nojima è la parte dello spettacolo kabuki che si concentra sulla storia di Seymour che, racconta lo sceneggiatore, lo ha commosso durante la lettura e presenta notevoli differenze rispetto a ciò che abbiamo visto in Final Fantasy X.
All’interno del videogioco originale, la storia di Seymour viene soltanto accennata per mezzo di brevi flashback della sua triste infanzia. Il piccolo Seymour, infatti, appare nel gioco disperato per la morte della madre che, per dare una possibilità di riscatto al figlio e ormai resasi conto del poco tempo che le rimaneva, decide di sacrificarsi e diventare l’Eone supremo del giovane Guado, Anima.
Seymour Guado, come viene spiegato solo all’interno della  guida “Scenario Ultimania” di Final Fantasy X, fu vittima delle scelte del padre il quale, resosi conto dell’insofferenza e del pregiudizio verso il figlio, giudicato una “mostruosità” dal popolo di cui era il capo in quanto figlio di due persone di due etnie differenti, decise di esiliare moglie e figlio sull’isola di Baaj, dove vissero una vita misera.
Riprendendo questi retroscena, la storia di Seymour all’interno dello spettacolo risulta molto più estesa che nel videogioo e dà la possibilità allo spettatore di capire le motivazioni dietro ogni scelta del maestro Guado, esplorando dunque il rapporto con il padre fino al termine della vita di quest’ultimo.
Un altro personaggio che è stato oggetto di importanti modifiche è stato quello di Kimahri. Come sappiamo, il giovane Ronso è particolarmente taciturno. Questo aspetto del carattere di Kimahri, tuttavia, sarebbe stato «inconciliabile con la necessità di far interpretare il personaggio a un attore», come ha sottolineato Toriyama. Il personaggio che secondo il co-director è stato reso particolarmente interessante è Cid, il cui modo di parlare è stato reso a tratti caricaturale. Onoe spiega che Cid, a differenza di altri personaggi presenti nel kabuki, «è stato creato basandosi su un attore specifico, Karoku Nakamura. Per renderlo più interessante abbiamo pensato di non discostarci troppo dal personaggio originale di Final Fantasy X e di donargli un ulteriore ruolo di supporto, quasi di supervisore del gruppo». Oltre che dalla caratterizzazione del personaggio di Seymour, Nojima è rimasto particolarmente colpito da quella di O’aka, tanto da essersi innamorato del personaggio fin dalla sua prima apparizione.

I costumi e la supervisione di Nomura

Particolare attenzione è stata rivolta ai costumi di scena. Come rivela Onoe, Nomura è stato coinvolto in qualità di supervisore ma, tuttavia,«non ha avuto alcun appunto da fare riguardo ai costumi». L’unica eccezione, come racconta lo stesso Nomura, è stata la richiesta relativa all’aggiunta del caratteristico orecchino di Yuna, che inizialmente non era stato incorporato nel costume del personaggio.
Secondo Toriyama, è interessante come i costumi aderiscano fedelmente all’opera originale nonostante si rifacciano al tempo stesso allo stile degli abiti tipici del kabuki. La scelta di apportare alcune lievi modifiche ai costumi è dettata dalla necessità di Onoe di dare modo agli spettatori di riconoscere immediatamente i personaggi.
Particolarmente interessante sono le scelte riguardanti l’abito indossato da Lulu, che nel gioco originale è uno dei più caratteristici. Nell’opera kabuki è stato utilizzato uno stile molto simile a quello del kimono di Yuna. Come possiamo notare, sull’obi della maga nera è presente un fiore che troviamo anche nell’abito di Yuna. Questa scelta è dovuta alla volontà degli sceneggiatori di rimarcare un collegamento tra Yuna e Lulu, che nel videogioco originale si considerano sorelle. Mentre nell’abito di Yuna è presente un fiore di ibisco, che richiama strettamente il significato del nome della protagonista nel dialetto di Okinawa, il fiore scelto per il costume di Lulu è un anemone che, nel linguaggio dei fiori, può rappresentare la malinconia di un amore finito troppo presto.
Per quanto concerne il vestito di Rikku, esso presenta la palette cromatica tipica del personaggio disegnato originariamente da Nomura. Per sottolinearne l’appartenenza al gruppo etnico degli Albhed, sia il vestito della giovane sia quello di Cid presentano una trama a spirale che riprende a grandi linee quella presente negli occhi di tutti gli Albhed.
Il personaggio dotato di un costume molto diverso dall’originale è Yunalesca. Se ben ricordate, infatti, l’invocatrice di Zanarkand nel gioco presenta un abbigliamento molto succinto che, per ovvie ragioni, non si sposava con le necessità di uno spettacolo in cui il personaggio doveva esser rappresentato da un attore uomo. Per tale ragione gli sceneggiatori hanno deciso di creare un costume che riassumesse tutte e tre le forme di Yunalesca che è possibile incontrare all’interno del gioco.

Final Fantasy X kabuki, locandina

Il parallelismo tra Tidus e Onoe

Come spiegato da Onoe, la caratterizzazione del personaggio di Tidus ha anche degli elementi che riguardano la sfera personale dell’attore, anche e soprattutto perché entrambi fanno i conti con un padre importante. Onoe spiega infatti che anche lui, come Tidus, nutre in sé il desiderio di non esser paragonato al padre, attore anch’esso e, per tale ragione, «comprende perfettamente i sentimenti e le ragioni del protagonista». Come Tidus, Onoe ha sperimentato la difficoltà di comunicare con il padre ma, afferma, «sono riuscito all’età di 45 anni a comprendere che quell’atteggiamento mi ha aiutato molto a fare autocritica per migliorarmi e mi ha donato la capacità di pensare da me».
Il rapporto padre-figlio, come sappiamo, è ampiamente trattato all’interno del gioco originale mediante i parallelismi tra Jecht-Tidus, Braska-Yuna, Jiscal-Seymour e Cid-Rikku. Kitase spiega che la sua prospettiva, nel tempo, è radicalmente cambiata rigiocando a Final Fantasy X. Infatti, spiega: «All’inizio dello sviluppo mi sentivo particolarmente vicino alle emozioni di Tidus ma, rigiocandolo quando ormai ero diventato padre, riuscii a comprendere i sentimenti di Jecht, cambiando completamente la mia prospettiva».

Blitzball, battaglie, evocazioni, musica

A differenza di ciò che si potrebbe pensare, anche il Blitzball è presente all’interno dello spettacolo. Infatti, è stato possibile inserire una vera e propria partita seguendo lo stile del kabuki.
Particolare attenzione è stata anche posta nel proporre a schermo alcune delle scene più famose del gioco, tra cui le invocazioni e Zanarkand, che hanno visto Square Enix direttamente coinvolta nella preparazione dei frame video da proiettare a schermo.
Particolarmente apprezzate dal pubblico che ha avuto modo di assistere alla prima sono state le battaglie, credibili e ben eseguite.
Per quanto concerne invece il comparto sonoro, lo spettacolo kabuki presenta i brani più iconici del gioco, come “To Zanarkand” e “Suteki Da Ne”, riarrangiati secondo lo stile della tradizione giapponese.

Final Fantasy X kabuki

Un nuovo modo di fare kabuki

Per poter raggiungere il risultato che gli spettatori hanno potuto apprezzare si è reso necessario l’utilizzo della tecnologia. Secondo Onoe, il risultato finale può essere riassunto in «70% tecnica classica, 30% tecnologia». Infatti, l’intervento degli eoni, Zanarkand sullo sfondo e molte altre scene sarebbero state impossibile da riprodurre senza la tecnologia offerta dall’IHI Theatre di Tokyo.
L’auspicio di Onoe è quello che un giorno, magari tra 50 o 100 anni, la rappresentazione kabuki di Final Fantasy X possa diventare un classico del genere.

https://www.youtube.com/watch?v=LlI-cm88j2U&t=1099s