«… con questa esperienza ho capito che i videogiochi possono davvero guarire».
Rispetto agli altri capitoli della saga, Final Fantasy XIV è un universo a sé stante, governato da una sua Fisica, diversa da quella degli altri videogame. E se da una parte è solo un gioco, dall’altra è qualcosa di più.
Superati gli scogli iniziali, ci si ritrova immersi in un vero e proprio mondo parallelo, con la sua cultura, le sue tradizioni, i suoi rapporti interpersonali e i suoi “miti”: i vari Yoshida e Soken.
Il racconto, dal palco del Final Fantasy XIV FanFest 2021, della battaglia di Masayoshi Soken contro il cancro, le lacrime di Yoshi-P e degli altri presenti, la pioggia di messaggi d’auguri e di pronta guarigione da parte di giocatori e colleghi sono un po’ la punta di quell’iceberg che FFXIV rappresenta.
Impossibile, per un esterno, capire perché proprio Soken, e non Hamauzu o Ishimoto, sia così idolatrato e perché alcuni lo considerino addirittura il prossimo Uematsu. Eppure, per i “guerrieri della luce” è proprio così.
Per gli altri, non resta che partire dalla sua musica e lasciare alle proprie orecchie l’ardua sentenza, magari ripercorredo anche i momenti principali della carriera di Soken.
«Al quarto anno d’università ho avuto un’epifania: la chimica non fa per me! Così ho iniziato a interrogarmi sulla mia carriera».
Nonostante sia cresciuto circondato dalla musica, con il padre musicista e la madre insegnante di pianoforte e organo elettronico, è mentre studia tinture e colorazione che Soken inizia a considerare altre strade, ovvero i videogame e la composizione. Intervistato dagli YouTuber Alex Moukala e Husky By The Geek, ha raccontato di aver iniziato la sua carriera nell’industria videoludica rispondendo a un annuncio di lavoro pubblicato su una rivista specializzata.
La sua prima esperienza nell’industria videoludica è con Konami, per cui lavora come Sound Designer. Nel 2001, arriva in ritardo al colloquio che gli avrebbe aperto le porte di Square Enix, allora Squaresoft. Ad aspettarlo, c’è Nobuo Uematsu.
«Per me, la musica di Final Fantasy è indissolubilmente legata a Uematsu-san. Rimaneggiare una qualsiasi melodia composta da lui e aggiungerci qualcosa di mio può diventare stressante, senza contare che devo anche far sì che si adatti alle atmosfere di FFXIV».
Le vite professionali dei due compositori sono molto legate, in primo luogo perché Soken si è trovato a riadattare diversi capolavori di Uematsu, tra cui “Dancing Mad”, “Battle to The Death”, “Don’t Be Afraid” e tanti altri.
Nobuo e Masayoshi hanno anche molto in comune. Uno è il leader dei The Black Mages, la band di Uematsu che negli anni ha riarrangiato e suonato diversi pezzi tratti dalla colonna sonora di Final Fantasy. L’altro invece è il fondatore dei The Primal, il gruppo che si esibisce portando sul palco i temi musicali delle battaglie più epiche in Final Fantasy XIV.
I temi musicali dei primal (in pratica le summon di FFXIV) sono sempre molto attesi dai fan, non solo perché faranno da sottofondo ai momenti più epici di ogni patch, ma anche perché i testi di quelle canzoni aggiungono particolari sul passato dell’invocazione.
«… realizzare le colonne sonore per le battaglie contro i primal è molto impegnativo. Ogni canzone deve procedere in armonia con le fasi del combattimento. È un lavoro estremamente complesso sia per la composizione sia da un punto di vista più tecnico».
Uematsu e Soken lavorano fianco a fianco alla colonna sonora di FFXIV fino a quando, nel 2018, a causa dell’aggravarsi delle condizioni di salute di Nobuo, Soken prende di fatto il timone e compone il tema musicale della quarta espansione: Shadowbringers.
Prima di tutto questo, però, ci sono gli anni della gavetta. Siamo portati a pensare che quando si ha passione, tutto il resto venga da sé. A Soken, però, non è andata esattamente così. I primi anni in Square Enix l’hanno visto gestire lo sviluppo dell’intero comparto sonoro (musica, effetti sonori, doppiaggio) di giochi minori.
«È stata un’esperienza molto importante per me. La sincronia tra il videogioco e il suo sonoro è fondamentale. In Final Fantasy XIV, sto sfruttando pienamente quanto ho imparato allora».
Final Fantasy XIV è il progetto che segna la svolta per Soken, nonché l’incontro con Yoshida. Naoki Yoshida prende il comando del team responsabile dello sviluppo di FFXIV nel 2010, quando tutto sembra perduto e il secondo MMORPG di Square Enix appare condannato a essere il più grande flop di sempre.
«[Yoshida] parlava con entusiasmo di come avremmo ricostruito il gioco, ma le sue parole avevano incontrato un misto di ostilità e trepidazione» ha raccontato Soken in una recente intervista. «I colleghi si chiedevano “Chi è questo? Da dove viene?” o sbottavano “Non è possibile ricostruire il gioco. Nessuno può riuscirci”».
Come ha raccontato Yoshida dal palco del FFXIV FANFEST, Soken è stato l’unico a mostrarsi ottimista sin da subito e in questo clima ultimò “Torn from the Heavens“, uno dei pezzi al quale il compositore si è detto più legato.
«Questa canzone ha avuto un impatto profondo su di me. L’ho composta per aiutare a recuperare Final Fantasy XIV dagli abissi in cui era sprofondato dopo il lancio iniziale e per incoraggiare il team di sviluppo a non arrendersi».
“Torn from the Heavens“, però, non è certo l’unica creazione di Soken ad avere un significato speciale. Mentre raccontava della sua esperienza con il cancro, Masayoshi ha anche parlato di “To the Edge”, composta durante i sei mesi trascorsi in ospedale, sei mesi in cui il resto del team era completamente ignaro di tutto e solo in pochi erano a conoscenza dei problemi di salute di Soken, che non voleva abbassare il morale dei colleghi.
«Non volevo passare il tempo senza fare nulla, così insieme a Naoki Yoshida e al CEO Yosuke Matsuda abbiamo trovato una soluzione per continuare a farmi lavorare. La chemioterapia mi sfiniva, ma quando ho completato To The Edge, la risposta entusiasta dei fan in tutto il mondo mi ha dato la forza di andare avanti».
Difficile scrivere un giudizio sulle abilità di Soken in quanto compositore quando non si è esperti in materia. Quello che è innegabile, però, è che le colonne sonore dei videogame aiutano i ricordi delle nostre esperienze di gioco a rimanere vividi nel tempo. Nel 2017 Final Fantasy XIV ha ottenuto il Guinness dei primati per il videogame con il maggior numero di musiche originali, all’epoca 384 tracce. Considerati i milioni di giocatori che ogni giorno esplorano Eorzea e le ore che trascorrono nei suoi dungeon o nelle sue città stato, non è poi così difficile concepire il senso di gratitudine che la community ha voluto esprimere nei confronti del “suo” compositore.
I migliori auguri di pronta guarigione a Masayoshi Soken da parte di Omnia Crystallis.
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