Se vi siete domandati «che senso ha parlare ora di Bravely Default II, che è uscito più di un mese fa?»… beh, non posso darvi torto. Solitamente le recensioni dei giochi vengono pubblicate lo stesso giorno dell’uscita del titolo di cui trattano. Nulla di più sensato, dato che l’obiettivo finale è consigliare o meno l’acquisto. D’altra parte, spesso presi dalla foga di essere sempre sul pezzo o di finire l’ultimissimo gioco prima che ce lo spoilerino, ci dimentichiamo che i videogiochi dovrebbero in primis divertire.  Quindi, non leggete questo articolo come una recensione ma come il parere di qualcuno che si è preso il suo tempo per godersi il gioco in base ai suoi ritmi. Spoiler (tranquilli, questo è uno spoiler buono): ne è valsa la pena

Il timer di Bravely Default II ha passato da poco le 48 ore quando inizio il capitolo 4 della storia. Cinquanta ore non sono poche, eppure non sono affatto annoiato. Mi sono lasciato guidare dagli eventi della trama, ho completato alcune missioni secondarie (in particolare quelle necessarie a sbloccare le due classi segrete), ho livellato gli asterischi che mi interessavano ed esplorato diverse combinazioni di job primari e secondari. 

Ero così immerso nell’esperienza di gioco da completare missioni e attività secondarie, come dare la caccia ai mostri per ampliare il repertorio di abilità del mio Beastmaster – cosa che accade raramente quando gioco. E, se non fosse per quel timer che appare ogni volta che richiamo il menù principale, non me ne sarei nemmeno accorto. Per qualche strano motivo, quando si gioca a Bravely Default II tutto è naturale e spontaneo senza nessuna coercizione.

È questo, a mio parere, il primo grande pregio di Bravely Default II: essere estremamente rispettoso del tempo dei suoi giocatori e, allo stesso tempo, conquistare con le sue meccaniche e i suoi ritmi al punto da rendere tutto leggero e per nulla pesante.  

Le quest secondarie sono sempre disponibili, segnalate da dei palloncini blu sulla testa di alcuni NPC. Sta al giocatore scegliere se e quando completarle, senza alcuna pressione. Alcune di queste missioni riveleranno qualche retroscena su uno dei 4 protagonisti del gioco, altre si limiteranno a ricompensarvi con qualche oggetto o del denaro, che fa sempre comodo – soprattutto se vorrete sfruttare le abilità della classe Scommetitore (Gambler in inglese).

Qualsiasi sia il vostro stile di gioco (deciderete di fermarvi e completare le missioni secondarie, o proseguirete spediti verso la prossima meta del viaggio di Gloria e amici?), non potrete fare a meno di tenere d’occhio il livello dei vostri personaggi e delle classi che avete sbloccato per assicurarvi di essere all’altezza dei boss che vi attendono lungo il cammino. 

Al termine di ogni battaglia, i nostri quattro eroi della Luce ricevono punti esperienza e punti classe. I primi servono a far salire di livello il personaggio, migliorando le sue statistiche. I secondi servono per potenziare e padroneggiare pienamente le classi sbloccate, acquisendo abilità attive e passive e ampliando il repertorio di combinazioni di job a vostra disposizione.  Ogni personaggio, infatti, può equipaggiare 2 classi: una primaria, che ne determina parametri, punti di forza e debolezze e mossa speciale, e una secondaria, che consente di accedere anche alle abilità legate a quel job in particolare. Se a tutto questo aggiungete la possibilità di equipaggiare ogni personaggio con un massimo di 5 abilità passive tra tutte quelle sbloccate, vi renderete conto che il sistema di combattimento – oltre a essere complesso – per essere pienamente sfruttato richiede una gran quantità di punti esperienza e punti classe. Normalmente, questo si tradurrebbe in ore e ore di battaglie senza mordente, trascorse a eliminare mostri tra dungeon e mappa principale. 

Bravely Default II, invece, offre alcune alternative, che faranno la gioia di chi magari può giocare un paio d’ore al giorno al massimo. Infatti, oltre a sconfiggere i vari mostri (ben visibili e aggirabili sia sulla word map sia all’interno dei dungeon) per livellare personaggi e classi è possibile affidarsi a degli speciali globi ottenibili tramite una speciale funzionalità che si attiva quando la console è in modalità riposo. Tutto ciò che dovrete fare e parlare con un certo NPC che vi permetterà di utilizzare la sua barca e viaggiare per mare. Una volta iniziato “il viaggio”, spegnendo la console attiverete uno speciale timer: per le prossime 12 ore acquisirete denaro, oggetti, globi esperienza e globi della classe, che possono conferire a un singolo personaggio fino a 2000 punti da spendere in potenziamenti vari per affrontare, preparati, i vari boss che, credetemi, raramente si lasceranno sconfiggere al primo tentativo.

Fortunatamente, se è vero che giocando si nota una certa differenza tra il livello dei mostri di un dungeon e il boss che ci attende alla fine di questo, è anche vero che le possibili strategie per metterli fuori combattimento sono molteplici. Ad esempio, l’utilizzo della magia Veleno e di abilità che riducono gli MP dei nemici vi permetterà di limitare i danni causati da alcuni nemici impedendo loro di accedere alle abilità più devastanti. Non è certo nulla di rivoluzionario, eppure questo approccio, che invita i giocatori a rivedere le combinazioni di classi sbloccate o i ruoli dei personaggi, ha qualcosa di intrigante. Infatti, per quanto le classi che si ottengono più avanti nel gioco siano più potenti delle precedenti, ci sarà sempre un momento in cui rispolvereremo qualche vecchio asterisco, come quello del mago bianco, per sfruttare le sue abilità passive o la sua potenza di cura.

Molti GDR più recenti tendono a premiare la rapidità con cui si porta a termine uno scontro, Bravely Default II invece sembra premiare la strategia e la capacità di sperimentare.

Chi ama gli RPG più tradizionali quasi sicuramente apprezzerà Bravely Default II, anche se il gioco è ben lontano dall’essere un capolavoro assoluto. Ad esempio, se vi aspettate una trama avvincente resterete delusi: la storia pesca a piene mani da tutti i topoi tipici dei giochi del passato, con cristalli da recuperare e un mondo in balìa degli elementi che aspetta solo di essere salvato dai quattro Eroi della Luce.

Lo stesso vale per i personaggi, in particolare Seth e Gloria: proprio loro che dovrebbero essere i protagonisti indiscussi sono piuttosto piatti e anonimi, ed è difficile apprezzarli o affezionarsi a loro. Gran parte della narrazione pesa sulle spalle di Adelle ed Elvis, gli altri due protagonisti, meglio raccontati e descritti, con una storia e un passato interessanti e persino una certa crescita personale. Lo stesso vale per i boss, i detentori dei vari asterischi, che sono spesso più caratterizzati di Seth e Gloria al punto che un po’ dispiace che non siano membri del party a cui accompagnarsi nel corso dell’avventura.

In conclusione, Bravely Default II è un gioco che, come la sua storia, è un susseguirsi di alti e bassi, tra sviluppi prevedibili e qualche colpo di scena che lascia piacevolmente sorpresi. È un peccato perché, pur essendo un buon gioco, c’è ancora un po’ di strada da fare prima che possa essere definito un capolavoro. D’altra parte, si tratta comunque di un prodotto appassionante, ben sviluppato e divertente che regalerà una boccata d’aria fresca agli appassionati del genere e non mancherà di incuriosire neofiti e giocatori abituati ad altri tipi di esperienze. Insomma, proprio come il primissimo capitolo uscito per 3DS ormai 9 anni fa, anche in questo secondo capitolo della saga ci sono tutti i presupposti perché Bravely Default diventi una nuova pietra miliare dei J-RPG. Si tratta solo di trovare la strada giusta o, forse, di insistere con più decisione su quella già aperta da Bravely Default e Octopath Traveler. E chissà che a segnare la svolta non sia proprio quel Project Triangle annunciato da Nintendo lo scorso febbraio con una demo piuttosto promettente…