Distand Worlds London: The Celebration – The Report
Sono passate quasi due settimane da quando il Red Rose mi ha portata a Londra per assistere, insieme alla dolcissima Julia Heartilly, al 25° anniversario della saga diventata in Occidente sinonimo di “gioco di ruolo”. Siamo ora pronti a raccontarvi parte di quanto è successo e a spiegarvi perché non è ancora troppo tardi per parlare di Distant Worlds London: The Celebration.
Chissà se, 25 anni fa, mentre iniziavano a posare le prime pietre della complessa mitologia della fantasia finale e a comporre le prime note di quelle musiche che sarebbero entrate nei nostri cuori, Hironobu Sakaguchi e Nobuo Uematsu immaginavano di aver davanti a loro 25 anni di successi internazionali.
Londra era sicuramente la città migliore per iniziare questo tour esclusivo che culminerà a dicembre con un grande concerto in Giappone. In un’unica giornata, la capitale della Gran Bretagna è capace di alternare alle piogge di Burmesia i venti del Gagazet e di notte è proprio come Zanarkand: non dorme mai. La sua gente, poi, ha la pelle diafana e i capelli biondi, proprio come Terra.
Per una sera, la Royal Albert Hall è diventa la nostra Opera House, la location più adatta a festeggiare l’intera serie. Durante i suoi primi 133 anni di vita questo imponente teatro era definito come “l’unico posto in cui un compositore potesse ascoltare la propria opera per due volte” a causa della terribile acustica, ma in tempi recenti è stata portata a termine un’impegnativa opera di restauro che ha consentito a tutti di ascoltare perfettamente ogni singolo pezzo eseguito.
Ad accogliere i 5.000 partecipanti è stato il classico preludio, il prologo di un viaggio nel tempo e nella storia di Final Fantasy, che è poi proseguito con un medley di 3 temi musicali di FF, FFII e FFIII.
Poco spazio per i primi tre capitoli? La serata sarebbe stata molto lunga e avrebbe soddisfatto anche le orecchie più “choosy”. La rievocazione del quarto capitolo è stata accompagnata da uno dei temi più caratteristici di Final Fantasy IV, “Battle with the Four Friends”. Alle spalle dell’orchestra, il nuovo filmato che ha accompagnato l’esecuzione riuniva scene tratte dalla versione originale e dal remake per Nintendo DS: un modo particolare per non escludere né i fan di vecchia data, né le nuove generazioni di giocatori.
A questo punto è stato il turno della pecora nera della famiglia, Final Fantasy V, ovvero il capitolo più ignorato da Distant Worlds fino ad oggi. Le avventure di Bartz, Lenna, Exdeath e Gilgamesh ancora una volta hanno ripreso vita sulle note del tema principale della quinta fantasia finale: “Ahead on Our Way”, una delle tante melodie ad essere stata oggetto di un nuovo arrangiamento. Non lo conoscete? È giunto il momento di dare a Final Fantasy V una possibilità.
Come Final Fantasy V, anche Final Fantasy VI è uno dei pochi capitoli della serie rimasto ancorato al 2D e ancora orfano di un remake che gli faccia giustizia. Mentre ci chiedevamo, perٍ, quando avremmo potuto rivedere Terra, Shadow, Relm e tutto il nutrito campionario di eroi di FFVI tornare in vita su una console di nuova generazione, abbiamo potuto consolarci con la nuova versione di “Phantom Forest”, altro grande arrangiamento composto per l’occasione.
Il filmato alle spalle ci ha fatto avventurare insieme a Cyan, Shadow e Sabin nell’intricata foresta fantasma e nel tetro treno che è rimasto nei cuori di quanti hanno potuto giocare e innamorarsi della splendida sesta fantasia finale.
Se fino a questo punto le soprese si sono susseguite, quello che è successo dopo lo potete immaginare. Non tutti i fan possono conoscere alla perfezione i primi sei capitoli della serie, tutti però amano e temono l’algido antagonista del settimo capitolo. Un omaggio a Tifa con l’esecuzione del suo tema musicale sarebbe stato assai gradito, un momento di commozione sulle note del tema di Aeris sarebbe stato apprezzato; tuttavia non c’è eroina o Shinra che tenga. Il vero volto di Final Fantasy VII è e resterà Sephiroth con la sua tetra “One Winged Angel”. Final Fantasy VII è stato uno dei momenti più partecipati di tutto il concerto, grazie ai 5.000 spettatori che si sono uniti al coro per invocare il nome del figlio di Jenova ad ogni ritornello.
L’unica pecca? I puristi non hanno apprezzato l’utilizzo di scene tratte da Advent Children per rievocare i momenti più toccanti del capitolo che ha reso Final Fantasy non solo internazionale, ma anche popolare – con tutti i pro e i contro che questo ha comportato.
Final Fantasy VIII sarebbe stato protagonista per ben due volte: in attesa del gran finale, dopo Sephiroth è stato il momento di rivivere le battaglie dei SeeD del Garden di Balamb insieme ai violini di “Don’t Be Afraid”, cui ha fatto da sfondo l’attentato alla vita della strega Edea e dei suoi abiti molto esotici durante la parata di Deling City.
A contraddistinguere il ritorno alle origini che Square volle tentare con Final Fantasy IX è stato “You’re Not Alone”, che molti ricorderanno come una delle tracce targate FFIX e facenti parte della colonna sonora di Dissidia 012.
Riassumere Final Fantasy X con un’unica melodia è un compito ingrato. “Suteki da Ne”, “Normal Battle”, il tema di Yuna e quello di Tidus sono tutti pezzi rimasti nel cuore di tutti i fan della serie. La scelta di Distant Worlds è ricaduta sulla splendida “To Zanarkand”, la musica che fa da prologo al gioco stesso e che ritorna nel finale, quando Tidus riesce a stringere a sé Yuna per l’ultima volta.
Dopo così tanti momenti intensi, era necessaria una pausa e qualcosa di più scanzonato ed è proprio questo quello ci è stato regalato grazie a un omaggio a una delle mascotte più apprezzate di tutto Final Fantasy. Moguri e Mumba inginocchatevi davanti a sua maestà il Chocobo, protagonista di un nuovo medley che si è accompagnato a un filmato che è riuscito a strappare qualche sorriso anche ai più seri tra il pubblico.
Rispetto ai suoi predecessori, Final Fantasy XI è un capitolo un po’ particolare, non fosse altro per la sua natura di MMORPG. Per presentarlo anche a chi non lo ha mai giocato si è quindi deciso di accompagnare il pubblico in un viaggio alla scoperta di Vana’diel tramite un filmato che ha mostrato le varie locazioni del gioco a ritmo della marcia “Procession of Heroes”.
A questo punto aspettavamo con una certa curiosità Final Fantasy XII e il debutto di “The Dalmasca Estersand”, altra new entry nel repertorio di Distant Worlds. E, mentre sullo schermo incontravamo nuovamente Vaan, Balthier, la principessa Ashe, le Viere, i Bangaa e la lunga chioma di Vayne, nelle menti di tutti noi sono tornate le lunghe traversate dei deserti di Dalmasca: una punizione che sembrava non avere fine, proprio come Final Fantasy.
A rendere giustizia a Final Fantasy XIII non è stata né Leona Lewis, né Odin, ma la vera protagonista della tredicesima fantasia finale. Fredda, sfortunata e dal carisma accecante come un fulmine: Lightning ancora una volta ci ha abbagliato col fascino della splendida “Blinded by Light”.
Il nostro viaggio nel tempo si sarebbe quindi concluso con l’entrata in scena di Susan Calloway, in un certo senso la vera rivelazione di quella sera e la protagonista di questi ultimi giorni. Volevate sapere per quale motivo non è tardi parlare oggi di Distant Worlds? In questi ultimi giorni, quando si parla di Square Enix, il tema principale è uno e uno soltanto: Final Fantasy XIV e il suo attesissimo ritorno.
Il filmato finale che ha segnato la morte della versione originaria del secondo MMORPG di Square Enix ha ormai fatto il giro del mondo mietendo consensi a livello globale e intanto “Answer”, canzone già nota ai giocatori di FFXIV è ora apprezzata dai giocatori di ogni paese.
Grazie alla formidabile perfomance live della Calloway e al recente video che ha segnato la chiusura temporanea dei server del gioco, tutto il mondo ha imparato ad apprezzare questa canzone ed è ora in fervente attesa del ritorno di A Realm Reborn. La magia si ripete e Square Enix è riuscita a creare una vera e propria ARR Fever.
La rassegna dei quattordici capitoli della fantasia finale era quindi terminata, ma la festa era ancora lontana dalla sua conclusione. I festeggiamenti sono infatti continuati insieme a Final Fantasy IV e alla storia d’amore di Cecil e Rosa con il romanticismo di “Theme of Love”. In questa fase, è stato proprio l’amore a fare da filo conduttore e i due pezzi successivi lo avrebbero dimostrato.
Per alcuni, FFVIII puٍ essere considerato per certi aspetti simmetrico a FFIV. Distant Worlds ha forse voluto dimostrarcelo e così dopo Cecil e Rosa, un’altra coppia celebre, Squall e Rinoa, sono tornati sul maxi schermo della Royal Albert Hall per esibirsi nel celebre ballo che molti di noi ricordano ancora. A cantare “Eyes on Me” è stata questa volta Crystal Kay, aspirante diva del pop giapponese. La canzone poteva contare su ben due precedenti: Faye Wong e l’arrangiamento al pianoforte di Angela Aki. Crystal Kay non ha aggiunto niente di nuovo, ma – nonostante la concorrenza – la sua versione orchestrale ha fatto onore alla canzone composta dalla fragile Julia Heartilly.
Crystal Kay non è stata l’ultima a cantare, perٍ. Dopo “Eyes on Me”, Distant Worlds ha continuato a rendere omaggio al sesto capitolo della fantasia finale riportando in scena per intero l’opera “Maria and Draco”. Perché Final Fantasy è anche questo: un viaggio attraverso i generi musicali dal pop all’opera passando per il rock.
A concludere davvero i festeggiamenti, perٍ, sono stati altri due pezzi classici. Un medley che ci fatto sentire nuovamente “Battle on the Bridge” da Final Fantasy V, “Fight with Seymour” da Final Fantasy X e “Those Who Fight” di Final Fantasy VII.
Piccola nota di costume: nel filmato che ha accompagnato quest’ultimo passaggio, ad esultare al ritmo della tradizionali fanfare di trionfo sono stati Cloud, Yuffie e Tifa.
Infine, a far calare definitivamente il sipario su Londra è stato il tema di ogni Final Fantasy e, a quel punto, la tipica pioggia del Regno Unito ha ceduto il posto a una serie infinita di applausi. Applausi per tutti, da Susan Calloway a Crystal Kay.
Applausi, in particolare, per il direttore della Philarmonic Orchestra, Arnie Roth, che da anni porta Distant Worlds in giro per il mondo ed è ormai un vero entertainment man.
Applausi, soprattuto, per Hironobu Sakaguchi, Masashi Hamauzu e Nobuo Uematsu (orgoglioso dei suoi continui bagni di folla), ovvero le menti che hanno saputo creare tutta quella serie di momenti toccanti che resteranno nel cuore di ogni fan, a prescindere dal fatto che abbia partecipato o meno ai festeggiamenti in prima persona.
Andrewhelming
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