Come riportato alla fine della scorsa settimana su Facebook, Square Enix è ancora alla ricerca di personale per lo sviluppo interno di Final Fantasy VII Remake. In un annuncio pubblicato su un sito di recruiting, l’azienda precisa che il titolo non sarà semplicemente un remake, ma una “nuova creazione”; un qualcosa che andrà “oltre il gioco originale”. L’obiettivo è quello di “creare un nuovo mondo preservando allo stesso tempo i concept familiari agli utenti”. Square Enix considera FFVIIR “una sfida molto più ardua rispetto alla creazione di nuovi titoli: è un lavoro che ha un impatto sul mondo oltre che sulla crescita professionale dei propri creatori”.

Più recentemente, Siliconera ha pubblicato la traduzione inglese di un’intervista fatta da CGWorld a Shintaro Takai, VFX director di Final Fantasy VII Remake. Da questa emergono alcuni dettagli interessanti, come il fatto che tra i creatori del remake vi sono pochi membri del team che si occupò del titolo originale. Ecco alcuni dei passaggi più importanti.

Quante sono all’incirca le persone che stanno lavorando su Final Fantasy VII Remake e che, come lei, avevano partecipato allo sviluppo del titolo originale?

Takai: Sono pochissime. Oltre al produttore Yoshinori Kitase, al direttore Tetsuya Nomura e allo sceneggiatore Kazushige Nojima, siamo in pochissimi. La maggior parte degli sviluppatori di FFVIIR ha fatto esperienza lavorando su titoli Final Fantasy usciti dopo il settimo, oppure è entrata a far parte dell’azienda recentemente. Abbiamo molte persone che si sono proposte dicendo: “Giocai a Final Fantasy VII quando ero bambino e mi piacque molto, perciò voglio far parte di questo progetto”. Sembra che FFVII occupi un posto speciale nel cuore degli sviluppatori di videogiochi.

Molte persone si sono proposte dicendo: “Giocai a Final Fantasy VII quando ero bambino e mi piacque molto, perciò voglio far parte di questo progetto”.

Quante persone all’incirca lavorarono alla produzione degli effetti visivi per FFVII?

T: Circa 5 o 6 designer. Aggiungiamo 5 o 6 programmatori, e diciamo che avevamo un team abbastanza grande. Io ed altri eravamo nuovi alla realizzazione di giochi con 3DCG (grafica tridimensionale, ndr), perciò passammo moltissimo tempo a fare “prove ed errori”. Dopotutto, il team era composto in prevalenza da persone che provenivano da un mondo fatto di pixel-art in 2D, e molte persone si trovarono ad utilizzare Photoshop per la primissima volta, figuriamoci gli strumenti 3DCG.

I fan che erano rimasti particolarmente colpiti all’epoca potrebbero nutrire grandi aspettative verso Final Fantasy VII Remake. Takai-san, può parlarci di alcuni degli elementi che state pensando di mantenere o modificare rispetto a Final Fantasy VII?

T: Questa è una domanda difficile. Non penso davvero a “Final Fantasy VII ha fatto così, quindi dobbiamo fare così per Final Fantasy VII Remake”. Quando è stato sviluppato Final Fantasy VII, non pensavo così tanto agli effetti visivi come faccio oggi. Per esempio, diciamo che quando un certo nemico in Final Fantasy VII attaccava, sparava del fuoco rosso, ma forse non c’era molto significato dietro quel colore. Oggigiorno, il mio approccio sarebbe più del tipo: “Questo nemico è nato qui o lì, usa questo tipo di armi e, a causa della fonte da cui tra energia, spara fuoco rosso e quando esplode genera del fumo”. Anche in assenza di vincoli dovuti alla trama generale, cercherei di inventarmi dei motivi e una storia. Perciò, non c’è per forza un legame diretto tra il modo in cui venivano rappresentate le cose all’epoca e il modo in cui vengono rappresentate oggi.

Quindi mi sta dicendo che non prenderete semplicemente il mondo di Final Fantasy VII per riprodurlo mediante la tecnologia di oggi.

T: No, i fan di Final Fantasy VII percepirebbero che c’è qualcosa di strano. Inoltre, non possiamo semplicemente migliorare la qualità grafica. Voglio che la cosa sia ben più ragionata. Per esempio, dico ai designer degli effetti che, se i personaggi utilizzano la magia Cure, anziché realizzare semplicemente delle particelle lucenti devono pensare a un’energia che non può essere vista ma che viene visualizzata e assorbita nel corpo come luce. Dico loro dico di pensare a cose del genere mentre lavorano.

Ha detto che molti degli sviluppatori di Final Fantasy VII Remake durante la loro candidatura hanno affermato di aver giocato a Final Fantasy VII quando erano piccoli. Lei, invece, che cosa ha pensato quando ha iniziato ad occuparsi dello sviluppo di FFVIIR?

T: Personalmente, penso che Final Fantasy VII Remake sia un titolo che porta con sé la sensazione di un cambiamento generazionale. Quelli cresciuti giocando a FFVII sono ora sviluppatori di FFVIIR, e piano piano stanno assumendo ruoli più importanti. Sono queste le persone che voglio che diano a Final Fantasy VII una nuova forma. Questa volta il mio ruolo consiste nel supervisionare la direzione artistica in generale […] perciò voglio che vi sia un terreno che permetta ai più giovani di essere più attivi. Dico “più giovani” ma la maggior parte di loro ha poco più di trent’anni. Anche se sono più vecchi di quanto lo eravamo noi all’epoca, penso che siano persone con molto da offrire.

Secondo lei, quali capacità dovrebbe possedere una generazione così giovane alle prese con lo sviluppo di Final Fantasy VII Remake?

T: Non stiamo cercando per forza persone con una profonda conoscenza di Final Fantasy VII. “Fare questa cosa in questo modo la renderebbe più da Final Fantasy VII” è un concetto difficile da esprimere a parole, e penso che di questo aspetto ci occuperemo io, Kitase e Nomura. Piuttosto, credo che il lavoro sia più facile per coloro che conoscono gli ultimi 3DCG e strumenti o che hanno esperienza con la qualità grafica di titoli tripla A di successo.

Non stiamo cercando necessariamente persone con una profonda conoscenza di Final Fantasy VII.

Quindi, in pratica, mi sta dicendo che potrebbero avere una possibilità anche quelli che dicono “Non ho giocato molto a FFVII, ma voglio migliorare la mia carriera lavorando a un gioco atteso a livello mondiale”?

T: Sì. Ciò che conta è la tecnica, la perspicacia e la volontà di quella persona. In realtà, tra gli attuali designer del team effetti visivi, ce ne sono alcuni che hanno a malapena giocato con FFVII. Beh, almeno conoscono i nomi dei personaggi e il succo della storia [risata]. La struttura dello sviluppo di FFVIIR si sta già consolidando nelle sue parti principali, ma poiché gli effetti sono qualcosa che miriamo a migliorare sotto il profilo della qualità fino all’ultima fase dello sviluppo, credo ci sia ancora molto spazio per fare del lavoro.

 

Final Fantasy VII Remake è attualmente in sviluppo per PlayStation 4 sotto la direzione di Tetsuya Nomura.